La tecnica EMDR nella psicologia

L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è un metodo psicoterapeutico efficace nel trattamento di varie psicopatologie. Questo approccio è particolarmente utile per affrontare sia traumi gravi che esperienze stressanti di natura più comune.

Studi internazionali hanno dimostrato l’efficacia dell’EMDR nel trattare disturbi come la depressione, l’ansia, le fobie, il lutto acuto, i sintomi somatici e le dipendenze. La terapia si basa sul modello AIP (Adaptive Information Processing), che suggerisce che gli esseri umani hanno un sistema naturale per elaborare le informazioni in modo che portino a risoluzioni positive (adattive) degli eventi vissuti. (www.emdr.it)

In caso di traumi, questo processo di elaborazione può essere bloccato. Il trauma diventa così un elemento dissonante, che non si integra con le esperienze pregresse e interrompe il normale flusso di elaborazione delle informazioni. Questo può generare disagio e sofferenza.

L’EMDR parte dal presupposto che il disagio psicologico sia collegato ai traumi subiti e all’autopercezione che la persona ha sviluppato attraverso le sue relazioni interpersonali. Un evento traumatico può influenzare negativamente l’immagine che una persona ha di sé o rafforzare paure preesistenti. Tuttavia, secondo il modello AIP, la mente umana ha una capacità innata di processare le informazioni e di ‘auto-guarire’ dai danni causati dalle esperienze traumatiche. La terapia EMDR facilita questo processo di auto-guarigione.

Il successo dell’EMDR deriva dalla sua capacità di sbloccare la mente e ripristinare il suo naturale processo di elaborazione. La stimolazione bilaterale degli emisferi cerebrali, ottenuta attraverso movimenti oculari specifici, permette di integrare il ricordo traumatico nel contesto dell’esperienza personale. Questo processo consente al cervello di rielaborare il pensiero legato al ricordo in modo positivo, rendendolo gestibile e privo delle connotazioni disturbanti originarie.